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Microfiltraggio e osmosi inversa: qual'è la scelta migliore?

Sono i due metodi di purificazione delle acque maggiormente diffusi e conosciuti.
In apparenza potrebbero sembrare simili o addirittura identici,almeno nel modo in cui agiscono; in realtà microfiltraggio ed osmosi inversa divergono in numerosi punti, vediamoli insieme.

Spesso si ha l'idea che l'unica differenza tra le due modalità consista nel diametro delle membrane semipermeabili utilizzate per trattenere le sostanze indesiderate.
L'osmosi inversa prevede infatti una dimensione minore del diametro dei pori della membrana rispetto alle membrane utilizzate nella microfiltrazione.
In realtà la più macroscopica delle differenze tra le due modalità consiste proprio nel prodotto finale.

Se infatti da un lato la microfiltrazione mantiene tutte le sostanze indispensabili al corpo umano come magnesio, calcio, sodio e potassio, lo stesso non può essere detto per l'osmosi inversa.

Quest'ultima infatti non mantiene inalterati i minerali essenziali nell'acqua producendo di conseguenza un'acqua non ionizzata e dunque non perfettamente assimilabile dal nostro organismo.

La minore concentrazione di sali ionici la rende perfettamente utilizzabile per usi domestici come pulizia, utilizzo in cucina ecc. ma non idonea alla nostra alimentazione.
Recentemente alcuni depuratori ad osmosi inversa sono stati integrati con un ulteriore filtro dal quale viene fatta passare l'acqua depurata per reintegrare i sali minerali alcalinizzati proprio per risolvere questo problema.

Con la modalità di microfiltraggio invece le principali sostanze benefiche per il nostro organismo, magnesio, calcio,potassio e sodio, vengono conservate a livelli ottimali, non alterando in alcun modo la composizione né il sapore e il gusto della nostra acqua.